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RU2a (IR4UAI) - ARI Carpi

 
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Il ponte come si presenta esternamente.
 
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Le cavità.
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Altra vista interna delle cavità e dei ricetrasmettitori ad esse collegati.
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I 2 ricetrasmettitori.
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La scheda vista lato componenti
ru2a ridotte Hpim4084
La scheda a bordo tower.
 

Nei cassetti della nostra segreteria giaceva da tempo una Concessione Ministeriale per un ponte ripetitore in UHF (R4UAI-RU2a 430.062,5+1.6Mhz di shift). La richiesta era stata fatta con lo scopo di installare un ripetitore che garantisse in ambito locale un sicuro collegamento in portatile. Tale ripetitore sarebbe risultato indispensabile in caso di radioemergenze e radioassistenze locali di varia natura.

Ricordai che in un armadio della nostra sezione ARI di Carpi vi era una coppia di datati e ingombranti Kenwood TH75 inutilizzati e con pacco batteria fuori uso. Viste le buone caratteristiche dei due TH75, nacque l’idea di utilizzarli per realizzare un ponte ripetitore economico, efficiente e adatto allo scopo che ci eravamo prefissi.

Presi carta e penna e cercai di mettere giù uno schema per la gestione e realizzazione del repeater.

Essendo io uno sperimentatore ho dovuto ricorrere alle conoscenze e competenze di validissimi colleghi.
Valentino I4BBO per la realizzazione del filtro e decoder tono 1750 con LM358 seguito dal NE567 ed il temporizzatore con NE555 insieme a svariati suggerimenti ed una notevole collaborazione tecnica.
Giuseppe IW4AGE per la stesura del circuito VOX, con operaz. LM358, 1° stadio come raddrizzatore con bassa impedenza di uscita e offset = 0, ed il 2° stadio come monostabile/retriggherabile.

Devo aggiungere che lo schema del vox è nato via radio grazie alla grande conosenza e pazienza da parte di IW4AGE Giuseppe, che mi à fornito tante spiegazioni in merito all’utilizzo degli operazionali nelle varie configurazioni.

In questa fase ho preso appunti e ho seguito gli insegnamenti come se stessi partecipando ad una lezione scolastica.

Claudio I4IOR per la collaborazione e per il suo incoraggiante supporto nei momenti critici dei primi risultati..

Giuseppe IK4CPZ per la collaborazione durante le varie prove, sopra tutto per l’installazione delle antenne, una in ricezione ed una in trasmissione e dei vari cavi.

Da parte mia, ho inserito nello schema elettrico:

  • un ic 7400 (quattro porte nand ) per gestire i vari circuiti e per sostenere la trasmissione con la sola uscita vox;
  • tre circuiti alimentatori: 7812 per ic LM358, 7805 per ic NE555/NE567/7400 e un LM338 (fratello maggiore 5A dell’LM317) per alimentare i due RTX, naturalmente disaccoppiati con VK200 e condensatori di bypass verso massa (vedere per l’alimentazione la V2b).

Come contenitore è stato utilizzato un vecchio tower per pc ed il suo alimentatore switching modificato a 13,5volt, sfruttando in questo modo anche il raffreddamento interno al tower stesso.

Naturalmente sono stati inseriti filtri a cavità per stringere la banda passante sia in RX che in TX. Al riguardo devo ringraziare Giorgio Verucchi, titolare di una azienda che opera nel campo ricetrasmettitori e ponti radio, per la taratura ed il rilevamento delle loro caratteristiche.

In trasmissione la modulazione è stata tenuta bassa proprio per avere una banda passante stretta per non interferire con altri ripetitori.

Gli schemi in realtà sono due: uno con il filtro 1750 ( lm358 ) ed uno senza. Nell’impiego pratico anche senza filtro 1750 (come nel primo prototipo) non ho notato differenze particolari, aggiungendo però un ritardo all’uscita dell’NE567 per eliminare i piccoli transitori (1750 hz) contenuti nelle parole del QSO. Questo semplifica parecchio la realizzazione pratica.

Vi é anche un suggerimento per l’alimentazione a batteria 12V (da 11/13.5 V) fatto sulla ver.1b che può essere utile quando non vi è disponibilità di alimentazione 220 V alternata o in portatile. Come si nota basta sostituire l’ic 7812, che fornisce l’alimentazione all’operazionale/i, con un ic7809 eliminando però i diodi contro l’inversione polarità.

 

Dallo schema poi sono passato alla pratica utilizzando una scheda millefori (sia nella versione sperimentale che in quella definitiva) e i componenti che avevo nei vari cassettini. Al riguardo devo ringraziare il collega Umberto IW4BU per la sostanziosa fornitura di resistenze condensatori IC.

La scheda elettronica è estraibile tramite un connettore a vaschetta (cannon) a 25 poli.

Unici componenti critici sono :

  • il condensatore da 100n posto sul pin 6 dell’NE567 che deve restare stabile al variare della temperatura, pena la fuori sintonia del tono 1750, meglio se in mylar;
  • i condensatori elettrolitici sui pin 1 e 2 del NE567 che determinano il tempo di intervento e la banda passante del decoder 1750, meglio se al tantalio.

La tensione di alimentazione del trasmettitore è stata regolata a 9V con 1W in uscita per non surriscaldare il finale del TH75 visto l’utilizzo in servizio continuo.
Per avere più potenza in uscita ho aggiunto uno finalino di ottima qualità, fornito sempre da IW4BU Umberto, per avere verso l’antenna circa 7W. Lo stadio finale sarà prossimamente inserito all’interno del Tower per avere una soluzione più compatta.

Sarà pure inserito prossimamente sulla scheda elettronica il circuito di identificazione costruito con un PIC ed il suo software dedicato, fornito dal collega Alessandro IW4CSQ.

Oltre alla parte descrittiva e teorica, potete trovare anche i due schemi, le immagini della parte meccanica e della scheda elettronica nella sua veste quasi definitiva.

In diversi mesi di collaudo questo RU2a si è dimostrato all'altezza della situazione, garantendo un sicuro e affidabile servizio. Questo bellissimo risultato è stato raggiunto con un poco di ingegno, sperimentazione, collaborazione e tanto lavoro ma senza che si rendesse necessario attingere economicamente dalla cassa di sezione.

Per qualunque informazione Ermes ik4oly-ARI Carpi (ermesik4oly-at-libero-dot-it)

(Gen/Apr 2006)

Note per componenti e regolazioni.

Vi sono alcune regole e informazioni che faciliteranno il buon esito di chi desidera realizzare questo progetto.

Utilizzare normali componenti , come resistenze e condensatori , solo C1 C2 C3 del NE567 decoder 1750 devono essere particolari come specificato nella prima parte. I diodi possono essere 1N4148, io ho usato dei 1N4007 perché ne avevo in abbondanza. Per i trimmer meglio dei multigiri per regolare il 1750 ed i tempi.

A realizzazione ultimata e, dopo un buon ricontrollo, alimentare la scheda senza circuiti integrati e fare le solite misure di routine. Quindi, senza tensione, inserire tutti i componenti, il jak uscita speaker del TH75 ricevitore, il jak ingresso micro, il jak ptt del TH75 trasmettitore ed i due jak alimentazione RX/TX.

Regolare la manopola volume ricevitore a circa un terzo e bloccarla per avere il livello uscita audio costante (un sua variazione in seguito porterebbe a variare tutte le regolazioni seguenti).

Regolare i tre trimmer audio della scheda circa a metà.

Inserendo ora l’alimentazione, vi sarà un accenno di trasmissione e poi tutto si predisporrà nel modo ascolto.

Porre un rtx (esterno) a bassissima potenza con nota 1750 inserita e regolare R1 (pin 5 del LN567 ) fino all’accensione del led connesso al pin 8 cercando la posizione intermedia, come per centrare una stazione radio.

Ora parlando normalmente nel rtx (esterno), naturalmente dopo la nota 1750 iniziale, il TH75 trasmettitore dovrebbe rimanere in trasmissione.

Regolare eventualmente il trimmer ingresso VOX per un funzionamento ottimale.

Ora con qualche collega volenteroso che si porterà ad adeguata distanza, regolate il trimmer che porta la bassa frequenza all’ingresso micro del TH75 TX per una gradevole modulazione in uscita; meglio non eccedere.

Il ritardo del VOX è fisso a circa 5sec. Mentre il tempo del NE555 va’ regolato a circa 2sec o 3sec.

Per la scheda prototipo e le prove iniziali ho utilizzato due portatili, un kenwood TH-D7 e un TH-G71, e quindi ritengo non vi siano problemi nell’utilizzo di altri RTX visto che inizialmente il funzionamento avveniva senza filtri in antenna (grazie anche alla buona separazione di 1,6 Mhz fra la frequenza di ricezione e quella di trasmissione).

Ricordo che le antenne sono due, una in ricezione ed una in trasmissione (è buona norma non metterle sullo stesso piano; vanno comunque bene sullo stesso palo, ma ad altezze diverse).

Per utilizzare una sola antenna, occorrono tre cavità in ricezione e tre in trasmissione di cui una a notch. In questo modo diventerebbe tutto molto più complicato e sopra tutto molto costoso!

Credo di avere scritto tutto quello che mi sembrava utile alla messa in funzione del ripetitore.

Sono a disposizione per eventuali informazioni.

73 da ik4oly Ermes

 

 

   

 

Schemi

 

schema_ver_1b.pdf

Schema versione 1b.

311 K

schema_ver_1b_batt.pdf

Schema versione 1b con alimentazione dabatteria.

337 K

schema_ver_2b.pdf

Schema versione 2b con filtro a 1750Hz.

319 K

ru2a_aricarpi.zip

File zip contenente tutto il progetto.

1.4 M